martedì 7 febbraio 2012

                                                                                  ***
Il metrò s'arresta a Bonne Nouvelle.

La masturbatrice dagli occhi viola, né bella né brutta, discende. Guarda la punta delle sue scarpe, così come in camera sua si guarda nell'occhio senza palpebra dell'ombelico; si confonde fra la folla, la piccola, la bruna, magra martire di se stessa. Ha l'andatura pù sonnolenta che pigra...

Il giorno della festa nazionale i pederasti, tutti giovanissimi, davano spettacolo in tutti gli angoli dei caffè di S. Germaine.

Passa il "clochard" con la sua carrozzetta stracarica dei suoi curiosi tesori: cenci, bottiglie vuote, scatole colme di cicche, pezzi di legno, giornali, carta da macero. Egli si avvia verso la senna. Berrà un bicchiere di vino sul quai, poi discenderà le scale che portano al fiume e si stenderà a dormire sotto il triste sopracciglio d'un ponte.

Sulla rue S. Denise, una tappezzeria di puttane sia sull'uno che sull'altro marciapiede, sì che non vi resta posto fra l'una e l'altra, alle volte...
Ve ne sono di giovani e di anziane, ve ne sono di bianche e di nere, e persino di cinesi. E poi ve ne sono di tutti i prezzi, per tutti i ceti sociali; quelle ricche, fornite di eleganti pellicce di vero leopardo e di gioielli vistosi. Le minorenni, le bionde, le brune, le rosse, le poverissime, quelle che vestono abiti teatrali dai colori sfolgoranti, cangianti, argentei, dorati, ecc... Le negre sono in genere cortesissime, lusingate allorché un bianco le desidera, le minorenni al contrario sono sgarbate e si danno molte arie, ( e del resto chiedono molto ) .

Passo da stati di depressione "indifferente" a stati di esaltazione folle; tutto questo con una facilità straordinaria. Sono non poco preoccupato: come andrà a finire? Perderò l'equilibrio e mi romperò una gamba. Infine, penso troppo, da un po di tempo a questa parte.

E trascorro giorni interi senza vedere nessuno, senza parlare con nessuno.













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