a poco a poco come ci è stato imposto
senza parole
non fummo noi a volerlo è una condanna
il cui giudice è il vuoto da cui il
primo polline
di vita salpò come una cometa
agonizzante
che cosa ci è dovuto se non questo
breve spazio dove agitare
le nostre idee e le nostre membra
e al quale siamo votati e che avremmo
dovuto riempire;
Gli eredi di questa impresa troveranno
le nostre città favolose
gli arcobaleni di cemento gli alberi di
ferro e di ghisa
visiteranno i nostri ossari con sacro
stupore
questo non è riempire uno spazio ma in
ogni caso è stato un modo di distrarsi
quelli che verranno imiteranno il
nostro gusto
il gusto della scoperta
il gusto dell'invenzione
quelli che verranno anch'essi non lo
avranno voluto
ma infine consacreranno il loro sangue
a mille manie
a mille edifici mentali e pratici che
definiranno sovrumani
essi ameranno dire così
essi ingombreranno i nudi luoghi della
noia con mille avvenimenti nuovi
essi proveranno il desiderio e la
smania
istituiranno nuove discipline
s'ubriacheranno di potenza e di
miracoli
porteranno l'impertinenza fino alla più
sprezzante follia
sfideranno i padri e tutto questo va
bene
ma non è venire a capo di qualcosa
suppongo
e infine a cosa mi porta la mia
disperazione
le mie domande che faranno le mie
domande
questa mia alchimia ostinata verrà
punita
per mano di se stessa
boomerang tu tornerai per falciarmi
boomerang.
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