lunedì 6 febbraio 2012






Lasciamoci distruggere
a poco a poco come ci è stato imposto
senza parole
non fummo noi a volerlo è una condanna
il cui giudice è il vuoto da cui il primo polline
di vita salpò come una cometa agonizzante
che cosa ci è dovuto se non questo breve spazio dove agitare
le nostre idee e le nostre membra
e al quale siamo votati e che avremmo dovuto riempire;





Gli eredi di questa impresa troveranno le nostre città favolose
gli arcobaleni di cemento gli alberi di ferro e di ghisa
visiteranno i nostri ossari con sacro stupore
questo non è riempire uno spazio ma in ogni caso è stato un modo di distrarsi
quelli che verranno imiteranno il nostro gusto
il gusto della scoperta
il gusto dell'invenzione
quelli che verranno anch'essi non lo avranno voluto
ma infine consacreranno il loro sangue a mille manie
a mille edifici mentali e pratici che definiranno sovrumani
essi ameranno dire così
essi ingombreranno i nudi luoghi della noia con mille avvenimenti nuovi
essi proveranno il desiderio e la smania
istituiranno nuove discipline
s'ubriacheranno di potenza e di miracoli
porteranno l'impertinenza fino alla più sprezzante follia
sfideranno i padri e tutto questo va bene
ma non è venire a capo di qualcosa suppongo
e infine a cosa mi porta la mia disperazione
le mie domande che faranno le mie domande
questa mia alchimia ostinata verrà punita
per mano di se stessa
boomerang tu tornerai per falciarmi
boomerang.

Nessun commento:

Posta un commento